La politica è occuparsi degli altri, è coerenza, è concretezza, è capacità di mettersi in ascolto e trovare assieme delle soluzioni. Tutto questo, l’ho imparato in casa, sin da bambina, da mio papà, Luigino, consigliere comunale Dc negli Anni Novanta. La politica come esercizio quotidiano, come passione, come impegno di prendersi cura di ciò che è pubblico: per dirla con le parole della scuola di Barbiana, “ho imparato che il problema degli altri è uguale al mio. Sortirne tutti insieme è politica. Sortirne da soli è avarizia”.
Ho 51 anni e vivo a Povo, sono sposata con Matteo e ho tre figli. Sono insegnante in aspettativa perché dal 2015 sono assessore comunale di Trento. Per cinque anni, su incarico del sindaco Alessandro Andreatta, mi sono occupata di innovazione, beni comuni, cittadinanza attiva e scuola. Nel 2020, il sindaco Ianeselli mi ha confermata nell’incarico di assessore con le competenze in materia di welfare, politiche familiari, sociali e abitative.
Ho cominciato a fare politica nel mio paese, come consigliera circoscrizionale e poi come Presidente di circoscrizione. È qui che ho compreso l’importanza delle associazioni che si fanno carico della vita della comunità e ho imparato ad apprezzare l’attività di volontariato di tutte quelle persone che, nei diversi campi, donano una parte del proprio tempo, della propria competenza, della propria passione al servizio degli altri.
Il volontariato – da assessore comunale ne ho avuto la riprova, comprendendone anche le difficoltà – è la forza del Trentino, è un valore fondante della nostra Autonomia.