Consiglio Regionale sull’Assestamento di bilancio: la maggioranza affossa la dialettica politica

Consiglio Regionale sull’Assestamento di bilancio: la maggioranza affossa la dialettica politica

Opposizioni inferocite: calpestata la democrazia per il “poltronificio”

FABRIZIO FRANCHI – L’Adige 20 luglio 2024

Indignazione. Rabbia. Le minoranze del consiglio regionale vanno all’attacco della maggioranza che nella notte ha approvato l’assestamento di bilancio con un colpo di mano, il famoso maxiemendamento “canguro”, un testo comprensivo dell’assestamento, di 318 pagine, che faceva decadere tutte le centinaia di emendamenti ostruzionistici delle opposizioni. Così, ieri mattina, tutte le minoranze, compatte, hanno fatto una conferenza stampa attaccando con aggettivi pesanti sia Kompatscher, sia Fugatti, ma soprattutto il presidente del consiglio regionale, il leghista Roberto Paccher, che aveva accettato il “canguro”. Andrea de Bertolini, del Pd ha accusato Paccher di «arroganza»; Filippo Degasperi di Onda ha parlato di «presa in giro», per Francesco Valduga, Chiara Maule e Roberto Stanchina di Campobase è stata una cosa gestita in maniera «subdola e in malafede»; per Lucia Coppola dei Verdi «un comportamento autoritario». Insomma, qualcosa si è rotto nella normale dialettica istituzionale tra maggioranza e opposizione e questo avrà ovviamente degli strascichi in consiglio regionale, ma anche in consiglio provinciale a Trento che la settimana prossima si appresta a discutere il relativo documento di assestamento. Si è trattato di una «sgrammaticatura istituzionale», come l’ha definita de Bertolini. Ma tutto questo finimondo per quale motivo? L’accento l’ha posto in maniera chiara Paola Demagri di Casautonomia: «Tutto questo cancan è servito solo a trovare il posto a una persona». Allora riavvolgiamo il nastro per fare il punto. Le opposizioni hanno alzato le barricate sull’assestamento perché contiene una norma con cui per la vicepresidente Giulia Zanotelli e per il vicepresidente del consiglio, Jose Noggler, si istituiscono due posti di capo di gabinetto, uno dei quali andrebbe a Marcello Torregrossa, uomo vicino a Maurizio Fugatti, recentemente nominato nella commissione dei 12. Insieme a lui si farebbe posto, come segretario particolare, a Andrea Villotti, attualmente presidente di Patrimonio del Trentino. Per le opposizioni è un “poltronificio”. Ma c’è anche un’altra norma che non piace alle opposizioni regionali: l’abbassamento del quorum dell’affluenza dal 50% al 40% alle elezioni comunali nei paesi sotto i 5 mila abitanti dove si presenta una sola lista. Scatta una lunga battaglia ostruzionistica che arriva a giovedì sera. Alle 23.18 di giovedì Paccher annuncia che c’è un maxiemendamento di Maurizio Fugatti (che non è in giunta regionale) che sostituiva l’intero l’articolato della legge in discussione e che avrebbe messo ai voti per primo. Le minoranze, con Paul Koellensperger (Team K) annuncia che avrebbero lasciato l’aula. A quel punto non è parso vero alla maggioranza. In 40 minuti, con 36 voti favorevoli, ha fatto decadere tutti gli altri emendamenti, oltre 500, e ha votato il documento. Ieri mattina le minoranze hanno puntato il dito. L’avvocato de Bertolini ha aperto la conferenza stampa accusando Roberto Paccher» che ha ammesso il maxiemendamento. «Lui dovrebbe presidiare la dialettica tra le parti – ha detto de Bertolini – non è un vezzo estetico». Ma c’è anche una grammatica istituzionale, perché in due giorni di consiglio sull’assestamento «non c’è stato nessun intervento della maggioranza sul tema», come sottolinea Chiara Maule. «Nessuno ci ha risposto. Abbiamo cercato di tenere in piedi un modo di fare politica, inutilmente». Per Degasperi si voleva restituire «dignità alla Regione. La maggioranza ha portato acqua a chi vuole demolire la Regione, noi abbiamo cercato di fare argine a questa esondazione. La fregatura non l’hanno data a noi, ma a trentini e altoatesini. Rilevo che chi in consiglio provinciale fa sempre odi ai fasti dell’Asar, ieri ha fatto silenzio». E Lucia Maestri del Pd si chiede: hanno votato un maxi emendamento di 318 pagine. Le hanno lette?» Per Alessio Manica, capogruppo Pd, è stata solo una esibizione muscolare. Paolo Zanella del Pd accusa il presidente della Regione Arno Kompatscher: «Lui spesso scarica sul Trentino le responsabilità, come se la cosa non lo riguardasse. È la sua narrazione, che è bravissimo a fare: scaricare sempre sui trentini le responsabilità».