La questione della gestione dei grandi carnivori è assai delicata. Per questo la discussione in aula del disegno di legge 11 ha necessitato di una seduta straordinaria e di una conferenza di informazione a cui hanno partecipato esperti del settore, su richiesta delle minoranze.
Di seguito riporto il mio intervento in aula e la mia proposta di ordine del giorno:
Approfondendo un po’ la questione e leggendo il testo del disegno di legge n. 11 non ci si può che chiedere “a che serve questo DLL”? perché la possibilità, da parte del Presidente della provincia, di abbattere un orso potenzialmente pericoloso e troppo confidente c’è già, tanto è vero che M90 è stato soppresso il 6 febbraio scorso, ben prima della discussione di questo DDL. La rimozione infatti di orsi problematici è già un punto presente nella direttiva europea Habitat ed era in capo al governo italiano in questi anni decidere di attuarla, tenendo conto delle diverse sensibilità che ci sono nel Paese.
Ispra nel suo ruolo ha emanato una procedura molto ben dettagliata per arrivare all’abbattimento dell’orso.
Anche il numero di 8 esemplari che si possono far sopprimere, indicato nel DDL, non è altro che la quota massima sottraibile alla popolazione per consentirne la conservazione, dato il numero attuale di animali presenti sul territorio trentino.
Ciò che oggi sarebbe necessario e fondamentale definire oltre a regole precise e motivate sono regole nuove che guardino avanti attraverso un coordinamento regionale e transfrontaliero di questa situazione. E’ necessario un surplus di lavoro, mettendo insieme i dati reali della popolazione orsi e (aggiungerei anche lupi,) studiando e guardando a ciò che è stato fatto da altri Stati Membri (es. Francia sui lupi).
Solo una concertazione euroregionale può portare all’ordine del giorno del consiglio europeo a Bruxelles la scelta di modificare alcuni punti della direttiva Habitat.
E’ assolutamente necessario uscire da uno stallo di azione che ha caratterizzato gli ultimi 5 anni il Trentino, è necessario un piano di gestione della fauna dei grandi carnivori per andare ad invertire la rotta nella crescita della popolazione orsi.
Il disegno di legge presentato oggi è assolutamente insufficiente per rispondere alla complessità della situazione che come è chiaro a tutti non può essere circoscritta solo al tema dell’orso ma va inserita in un più grande ragionamento che tenga conto del valore della biodiversità e della convivenza tra uomo e ambiente.
Ma sembra un’abitudine del presidente Fugatti raccontare storie sulla gestione dell’orso pur di captare consenso, pur di scaricare la responsabilità della situazione su altri. Pensiamo alla boutade di 70 orsi “in esubero”, che, ad aprile scorso, proprio il presidente voleva “regalare” al miglior offerente, notizia rimbalzata anche sui quotidiani nazionali e puntualmente smentita anche nei giorni scorsi, non tanto perchè “nessuno vuole i nostri orsi” ma semplicemente perchè questo non è attuabile.
Il Presidente naturalmente sa benissimo che 70 orsi in meno in Trentino, allora e oggi, significherebbero la compromissione dell’esistenza della specie nella nostra area. Sono infatti circa 60 orsi il numero minimo per garantirne la conservazione e …. se la matematica non è un’opinione, 98 – 70=28. (Una promessa quindi, una dichiarazione di intenti, che aveva lo scopo di gettare fumo negli occhi dei trentini, cavalcano il malumore a fini elettorali.)
Voglio comunque darle credito presidente immaginando che lei voglia agire per la sicurezza della popolazione che anche per Campobase è la priorità, Lo abbiamo sempre detto, mi permetta quindi qualche suggerimento: la sicurezza non si raggiunge solo ricorrendo a misure di abbattimento, serve un piano di gestione dei grandi carnivori.
Non averlo attuato in questi anni ha portato, come è sotto gli occhi di tutti, ad aumentare i rischi per la popolazione e per i pascoli senza sottovalutare Il clima da far west da caccia aperta tra i nostri boschi, sia per la ripresa di bracconaggi sia per il clima di odio e polarizzazione tra la popolazione che presenta sensibilità diverse.
Ribadisco che solo un piano di gestione articolato, preciso e nuovo, concertato a livello regionale e transregionale porterà la nostra provincia ad avere risultati senza minare le basi di convivenza e rispetto della vita naturale.
A breve si insedierà la nuova commissione europea e sarebbe molto opportuno che nella nostra Commissione provinciale che si occupa di Politiche UE venga da subito incardinato il tema e si inizi un lavoro di studio e proposte, con un dossier puntuale sul passato e sul lavoro che si prospetta. Abbiamo anche un nostro Ufficio a Bruxelles presidente, faccia in modo che si apra un dossier e un lavoro di concerto euroregionale anche a quel livello.
Governare un progetto delicato come questo, in cui il fulcro è la gestione di una specie, del suo habitat e delle interazioni con l’uomo, è politica, come ha ben detto il professor Boitani nella conferenza di informazione del 27 febbraio. La politica è concertazione dei gruppi di interesse, ci ha ricordato, sottolineando la necessità, non solo di informare i cittadini, ma di lavorare con essi e i diversi gruppi di interesse presenti sul territorio per raggiungere soluzioni condivise.
E proprio l’informazione ai cittadini negli ultimi anni si è diradata, così come si sono diradate le iniziative di comunicazione ai residenti e ai visitatori. E’ il caso di dare nuovo impulso anche a questo importante canale di vicinanza con il cittadino. Ma torniamo alla politica,
Governare la presenza degli orsi, ma in generale di tutte le specie selvatiche, su un territorio è un fattore fondamentale per consentire la salvaguardia di un ecosistema, che tanto è più resistente quanto più è popolato da una spiccata biodiversità.
Con l’orso, con il lupo, con la lince – solo per citarne alcuni – il nostro ecosistema alpino sarà più florido e resisterà nel tempo, consentendo di distinguerci per vitalità e bellezza dell’ambiente e del paesaggio, che è – e sarà sempre di più – un valore aggiunto anche in termini di attrattività turistica.
Certo, bisogna intendersi sul tipo di turismo che si vuole promuovere in Trentino. E anche questa è una scelta politica.
Parliamo di ecosistemi e di attenzione all’ambiente che in un tempo lungo ci permetteranno di salvaguardare il nostro territorio che sta già scontando il cambiamento climatico che porta ad esempio ad un maggiore rischio idrogeologico o immaginiamo di crescere incrementando ulteriormente e indistintamente il numero dei turisti nelle stesse unità e negli stessi periodi dell’anno?
Vorrei dire due parole anche sul tema dell’utilizzo del radiocollare di cui tanto abbiamo letto e parlato.
Naturalmente sono favorevole e anzi sostengo pienamente la richiesta di porre il radiocollare a tutti gli orsi e non solo a quelli problematici come invece si sta facendo oggi per due ordini di motivi, il primo quello più dibattuto e conosciuto per conoscere in tempo reale gli spostamente degli orsi e poter intervenire in tempi ragionevoli in caso di necessità.
Ma c’è un secondo motivo a mio avviso altrettanto importante e che giustifica ancora di più la richiesta del radiocollare a tutti.
Ed è la possibilità per gli esperti in materia di poter conoscere e quindi studiare approfonditamente le abitudini di questi animali e le loro preferenze.
Conoscere per esempio i luoghi maggiormente frequentati dalle femmine perchè preferiti ci direbbe che nel periodo riproduttivo quella zona sarà maggiormente frequentata dai maschi e quindi necessiterà di maggiore presenza di guardie forestali ed esperti.
Di conseguenza concentrare in quelle zone interventi dissuasivi o di difesa per gli animali in alpeggio sarebbe un intervento mirato e di certo adeguato.
Guardie forestali presidente che devono tornare ad essere in maggior numero e costantemente formate non diminuite come ha scelto di fare la sua giunta nei 5 anni precedenti.
PROPOSTA DI ODG PRESENTATA DALLA SOTTOSCRITTA E COFIRMATA DAL CONSIGLIERE MALFER “Nuovi sistemi di rilevamento e dissuasione per l’orso con l’intelligenza artificiale”:
https://www.chiaramaule.it/wp-content/uploads/2024/03/TestoAttoPDF-1.pdf